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Aprilia RS500

Buonasera Drivers
e bentornati a una nuova puntata di Make It Hardcore!

Chi, come me, è nato agli inizi degli anni ’90, ricorderà una sigla che ancora oggi risuona nella testa di molti appassionati di motociclismo: RS250. Nata per celebrare le vittorie dell’Aprila nel motomondiale e per offrire una vera race replica dall’utilizzo stradale, la RS offriva soluzione tecniche all’avanguardia. Non riuscendo ad addomesticare la versione da gara, i tecnici Aprilia dovettero rinunciare al propulsore italiano, in favore di un bicilindrico a V strettamente derivato dalla Suzuki RGV Gamma 250. Il risultato finale fu una moto dal peso di circa 150 kg a secco (per la prima serie) e capace di erogare 60 cv.

Quella che vi mostreremo oggi è una stretta parente di quella RS250 che, negli anni, ha fatto breccia nei cuori di molte persone. Tuttavia, come gli altri progetti presentati in questa rubrica, è stata pesantemente rivista e modificata al fine di incrementarne la cilindrata. Questo è stato reso possibile con l’adozione di un motore Suzuki RG Gamma 500 che è stato revisionato e preparato a dovere. Per poterlo montare, Ludovico ha dovuto effettuare degli studi utili a individuare la corretta posizione, il corretto allineamento pignone-corona e ha dedicato particolare attenzione alla distribuzione dei pesi. Non essendo un motore plug and play, il proprietario ha dovuto effettuare degli interventi di modifica al telaio e riprogettare i vari supporti e la culla motore, disegnata al cad, realizzata al cnc e saldata al tig.

Il forcellone posteriore è rimasto quello originale, ma è stato equipaggiato con un cerchio Marchesini forgiato 5,5X17, una pinza Brembo X206001 e un disco flottante, con cestello ricavato dal pieno, progettato e realizzato direttamente da Ludovico. La scelta della sospensione è ricaduta su una Ohlins 46HRCL, debitamente modificata per passare da una testa a snodo a una a forchetta.
All’anteriore, troviamo delle piastre di sterzo, ricavate dal pieno, con offset regolabile, una forcella Ohlins FG43 rivista nell’idraulica e corredata da pinze assiali Brembo cnc3034, due dischi Brembo 320×5,5 SBK e, come per il posteriore, un Marchesini forgiato di derivazione Ducati 999r. Anche l’impianto elettrico, come prevedibile, è stato ampiamente modificato con l’adozione di un’accensione digitale programmabile, abbinata a una batteria al lito e una strumentazione multifunzione GPT D1.

Gli scarichi, onde evitare problemi di compatibilità, sono artigianali anch’essi! La loro realizzazione è costata numerose ore di lavoro: il primo step è stato quello di fare tutti i calcoli necessari, per poi passare alla realizzazione dei vari coni mediante l’ausilio di semplice carta.
Una volta fatte tutte le prove di compatibilità, si è passati al taglio dell’inox da 0,8 mm, alla calandratura e saldatura al TIG. Gli spilli, a causa di problemi relativi agli ingombri, non hanno visto l’adozione delle molle che si sarebbero rivelate una scelta molto più semplice e racing. A lavoro terminato, il peso di ogni singola espansione completa di spillo e silenziatore si attesta attorno ai 1400-1500 grammi.

Dopo svariate ore di lavoro, il risultato finale è una moto con un una distribuzione dei pesi del 55% sull’anteriore e 45% sul posteriore, un peso totale, benzina esclusa, di circa 140 kg e una potenza approssimata per difetto a 100 cv alla ruota. In pista, questa RS500, si dimostra molto stabile e precisa nell’inserimento in curva e, anche quando si apre il gas, non tende a impennarsi.
Una moto pronta ad aggredire i cordoli e dare filo da torcere, nei circuiti con molte curve, alle più moderne e blasonate 4T.

Moto come questa ci portano con la mente a quegli anni in cui correre in pista voleva dire lottare con cavalli di razza che cercavano di disarcionarti e farti del male, anni in cui il rapporto tra uomo e macchina era più crudo, più pericoloso e più vero.
Oggi tutto questo si è perso, lentamente, in favore di una maggiore sicurezza, sicuramente più importante per i piloti, ma anche molto limitante per quanto riguarda la spettacolarità di certe competizioni.
Non finiremo mai di rimpiangere quei tempi dai quali abbiamo imparato molto, ma che ormai sembrano troppo lontani e offuscati, un flebile ricordo nella memoria di noi “vecchi” appassionati.

Vi aspettiamo la prossima settimana con un nuovo episodio di Make It Hardcore!

Revisione a cura di Monica Filosi.

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